Lunedì la coppia di valute EUR/USD ha scambiato in modo abbastanza modesto, come previsto. Il primo giorno di trading della settimana non ha portato con sé alcun evento macroeconomico, ma questa mattina sono arrivate subito due notizie dalla Casa Bianca. In primo luogo, Donald Trump ha promesso di dare a tutti gli americani 2.000$ come dividendi della nuova politica commerciale, e poi lo stesso Trump ha annunciato l'uscita dalla crisi al Senato. Prima di iniziare ad affrontare questi due eventi, ricordo che le parole di Trump dovrebbero sempre essere divise per 8, anche meglio se per 16.
Dunque, Donald Trump ha promesso di dare a tutti gli americani 2.000$ di "dividendi". Perché? Va tenuto presente che tutti i dazi commerciali, in un modo o nell'altro, verranno pagati dagli stessi americani. E pagheranno molto più di 2.000$. Pertanto, prima di tutto, Trump vuole mitigare un po' l'insoddisfazione del popolo americano per la sua politica commerciale. Già molti americani si lamentano infatti del forte aumento dei prezzi, anche se l'inflazione ufficiale è solo al 3%. Voglio ricordare anche che il dollaro nel 2025 ha perso almeno il 10-15% del suo valore rispetto ai principali concorrenti. Ciò significa che anche il potere d'acquisto del dollaro è diminuito. Inoltre, l'amministrazione Trump ha aumentato molti pagamenti governativi, crescono gli affitti e i prezzi dei generi alimentari di base sono in aumento. Quindi la promessa di donare denaro gratuito è, in primo luogo, puro populismo, e in secondo luogo, verrebbe da chiedere: dove troverà Trump quei soldi? I dazi infatti non sono stati riscossi per poi redistribuire i fondi.
Se si moltiplicano 2.000$ dollari per il numero di americani con i requisiti per ottenerli, si ottiene una cifra di qualche centinaio di miliardi di dollari. Così Trump, che nel 2025 chiede di risparmiare su tutto, anche sui benefici sociali e sull'assistenza sanitaria, inizierà a dare via centinaia di miliardi di dollari per niente? Dove sono il significato e la logica di tutto ciò? È chiaro che i "dividendi" contribuiranno alla crescita dell'economia e alla crescita della spesa al consumo. Ma si tratta di una quota una tantum, non di un'aggiunta al budget mensile di ogni famiglia americana.
I "dividendi" aumenteranno la domanda e accelereranno l'inflazione, il che implica una riduzione significativamente più bassa dei tassi della Fed rispetto a quanto richiesto da Trump. Dove sono la logica e il buon senso? Trump, a quanto pare, sta facendo di tutto per accelerare l'inflazione e per rendere la politica monetaria della Fed il più stringente possibile. Non riteniamo che ci saranno "dividendi" da 2.000$, l'inflazione in America continuerà soltanto a crescere e Trump continuerà a cercare di prendere pieno controllo della Fed per determinare il costo del prestito in modo indipendente, al di là dell'inflazione. Pertanto, questi tre punti non sono interconnessi, come ritiene la maggior parte degli esperti. Forse qualche americano avrà i 2.000$, ma Trump con una mano dà, e con l'altra prende. Ci saranno quindi più dazi, più aumenti del costo dei servizi pubblici, altri tipi di prelievi e tasse. I soldi non arrivano dal nulla a meno che non siate una banca centrale. E per il dollaro in ogni caso è previsto soltanto un calo, che sarebbe comunque molto redditizio per Trump.

La volatilità media della coppia EUR/USD negli ultimi 5 giorni di negoziazione, al 11 novembre, è di 50 punti e si caratterizza come "bassa". Per martedì ci aspettiamo un movimento della coppia tra i livelli 1,1498 e 1,1597. Il canale di regressione lineare senior è diretto verso il basso, segnalando una tendenza al ribasso, ma in realtà sul TF giornaliero prosegue il flat. Nel mese di ottobre l'indicatore CCI è entrato nell'area di ipervenduto due volte(!!!), un fattore che potrebbe provocare un nuovo ciclo rialzista nel 2025.
Livelli di sostegno più vicini:
S1 – 1,1536
S2 – 1,1475
S3 – 1,1414
Livelli di resistenza più vicini:
R1 – 1,1597
R2 – 1,1658
R3 – 1,1719
La coppia EUR/USD si è nuovamente stabilita sopra la media mobile, il trend rialzista si mantiene su tutti i TF superiori, mentre sul TF giornaliero prosegue da diversi mesi il movimento laterale. La valuta statunitense è ancora fortemente influenzata dal contesto globale fondamentale. Di recente il dollaro è cresciuto, ma le ragioni di questo movimento possono essere puramente tecniche. Con il prezzo al di sotto della media mobile, si possono considerare piccole short con obiettivi a 1,1498 e 1,1475, esclusivamente su basi tecniche. Al di sopra della media mobile, le posizioni lunghe con obiettivi a 1,1800 rimangono rilevanti (linea superiore del flat sul TF giornaliero).
I canali di regressione lineare aiutano a determinare la tendenza corrente. Se vanno entrambi in una direzione, significa che al momento la tendenza è forte;
La linea della media mobile (impostazioni 20,0, Smoothed) determina la tendenza a breve termine e la direzione in cui è necessario effettuare il trading;
Livelli Murray – livelli target per movimenti e correzioni;
Livelli di volatilità (linee rosse) - probabile canale dei prezzi in cui la coppia trascorrerà i giorni successivi, sulla base degli indicatori di volatilità correnti;
Indicatore CCI – il suo ingresso nell'area di ipervenduto (inferiore a -250) o nell'area di ipercomprato (superiore a +250) significa che si sta avvicinando l'inversione di tendenza in direzione opposta.
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