Nelle ultime due settimane la coppia EUR/USD ha mostrato un movimento verso il basso. Come già sottolineato, dal punto di vista del contesto fondamentale e macroeconomico, consideriamo che tale movimento sia del tutto illogico. Non elencheremo di nuovo tutti i fattori di vendita del dollaro visibili sul mercato durante questo periodo di tempo. Meglio parlare delle prospettive. Ricordiamo inoltre subito che, dal punto di vista tecnico, l'attuale caduta della coppia non solleva alcuna questione. Sul TF giornaliero vediamo chiaramente il flat, al cui interno non sono necessarie ragioni per muoversi in entrambe le direzioni.
Il mercato ha così ignorato la massa di notizie negative per il dollaro delle ultime due settimane, tendiamo pertanto a credere che queste notizie verranno elaborate in futuro, mentre ora assistiamo all'ennesimo round di correzioni tecniche. Nessuna crisi politica in Francia avrebbe poturo provocare una caduta dell'euro. Sarebbe stato possibile solo se fosse stata l'unica notizia. Ma ci sono state molte notizie, e l'ultima, che il mercato non ha ancora avuto il tempo di elaborare, sono i nuovi dazi di Donald Trump.
La guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti continua a prendere slancio, anche se molti trader la ritengono già finita o, quantomeno, passata a una fase piatta e tranquilla. Tuttavia, come detto, una persona come Trump (businessman dalla testa ai piedi) tende a spremere i propri partner commerciali fino all'ultima goccia. Gli accordi commerciali firmati con i partner sono nei fatti di scarsa importanza. Oggi si firma un accordo, domani ci saranno nuove tasse e dazi. Ad esempio, ora Trump potrebbe incolpare l'UE di finanziamento della guerra in Ucraina attraverso acquisti di petrolio e gas russi, e introdurre nuovi dazi. Qualsiasi motivo per introdurre nuovi dazi è valido.
E dunque ora tutte le importazioni dalla Cina saranno soggette a un ulteriore "tributo" del 100%. E siamo praticamente certi che questo non sia l'ultimo pacchetto di "sanzioni" imposte dal presidente americano al mondo. Trump non spremerà solo altri paesi, ma anche i suoi cittadini, perché saranno proprio loro a pagare per questi dazi. Allo stesso tempo, sulla scena internazionale, Trump sta cercando di far sì che gli altri paesi acquistino il maggior numero possibile di beni, materie prime e servizi dagli Stati Uniti. O che semplicemente gli diano più soldi. Ricordiamo che il Giappone e l'Unione europea hanno firmato accordi assolutamente "da usura" con gli USA, in base ai quali dovranno investire centinaia di miliardi di dollari nell'economia statunitense, oltre a comprare centinaia di miliardi di dollari di energia dagli Stati Uniti.
Pertanto, lo scopo di tutti i dazi di Trump è convincere i partner commerciali, con un buon pretesto, a comprare tutto in America. E allo stesso tempo di "spellare" la popolazione americana attraverso dazi all'importazione, annullando al contempo molti programmi sociali e medici. Pubblicamente, però, Trump parlerà di tagli fiscali e di "favolosa" crescita del PIL. Riteniamo quindi che il dollaro USA continuerà in ogni caso a cadere.
La volatilità media della coppia EUR/USD negli ultimi 5 giorni di negoziazione, al 11 ottobre, è di 73 punti e si caratterizza come "media". Per lunedì ci aspettiamo un movimento della coppia tra i livelli 1,1544 e 1,1700. Il canale superiore di regressione lineare è orientato verso l'alto, il che indica ancora una tendenza rialzista. L'indicatore CCI è entrato nell'area di ipercomprato, un fattore che potrebbe provocare un nuovo ciclo rialzista.
Livelli di sostegno più vicini:
S1 – 1,1597
S2 – 1,1536
S3 – 1,1414
Livelli di resistenza più vicini:
R1 – 1,1658
R2 – 1,1719
R3 – 1,1780
La coppia EUR/USD prosegue la correzione, ma la tendenza al rialzo prosegue ed è osservabile su tutti i TF. Sulla valuta americana è ancora forte l'impatto della politica di Donald Trump, che non ha intenzione di "fermarsi qui". Di recente il dollaro è cresciuto, ma le ragioni locali sono quantomeno ambigue. Tuttavia, il flat sul TF giornaliero spiega tutto. Con il prezzo al di sotto della media mobile, si possono considerare piccole short con obiettivi a 1,1544 e 1,1536, esclusivamente su basi tecniche. Al di sopra della media mobile, le posizioni lunghe con obiettivi a 1,1841 e 1,1902 rimangono rilevanti per il proseguimento della tendenza.
I canali di regressione lineare aiutano a determinare la tendenza corrente. Se vanno entrambi in una direzione, significa che al momento la tendenza è forte;
La linea della media mobile (impostazioni 20,0, Smoothed) determina la tendenza a breve termine e la direzione in cui è necessario effettuare il trading;
Livelli Murray – livelli target per movimenti e correzioni;
Livelli di volatilità (linee rosse) - probabile canale dei prezzi in cui la coppia trascorrerà i giorni successivi, sulla base degli indicatori di volatilità correnti;
Indicatore CCI – il suo ingresso nell'area di ipervenduto (inferiore a -250) o nell'area di ipercomprato (superiore a +250) significa che si sta avvicinando l'inversione di tendenza in direzione opposta.
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